Marco Andreani

Digital Strategist

Marco Andreani

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C’era una volta lo Storytelling…

marco - 24/03/2016

storytelling

Uno dei termini che ho sentito più volte ripetere nell’ultimo anno in ambito Digital Marketing e Social Media Marketing è Storytelling.

Non ci sarebbe nulla di male, se non che l’ho visto troppo spesso usato come fosse una novità, una scoperta, il segreto per una buona strategia web e social.

La sensazione è la stessa di scoprire che rifaranno Rischiatutto, o di vedere che l’iPhone SE è un iPhone 5s evoluto.

La domanda che sorge spontanea è sempre la stessa: Ma di cosa stiamo parlando?

L’uomo fa Storytelling (Narrazione in italiano) dalla notte dei tempi (potremmo tranquillamente scomodare le pitture rupestri e considerarle ottimi tutorial per la caccia). Lo fa per raccontare se stesso a qualcun altro e inevitabilmente ricorre, più o meno consapevolmente, a formule retoriche per emozionare, convincere, portare l’ascoltatore dalla sua parte tamiflu medicine.

Lo fa da sempre anche per vendere qualcosa. Mulino Bianco, Barilla, Lavazza, Campari, per citare alcuni brand nostrani, fanno Storytelling dagli albori, dalla Domenica del Corriere al Carosello, fino al deprimente Banderas che racconta i suoi nuovi biscotti alla gallina Rosita.

domenica-del-corriere

Cosa è cambiato dunque? La risposta è… tutto e niente!

Sono cambiati alcuni linguaggi, certamente gli ambienti. Sono cambiati gli strumenti per fare Storytelling e sono cambiate le persone, ma

lo Storytelling è esattamente lo stesso, da sempre, con gli stessi medesimi scopi e la stessa efficacia, se progettato nella maniera corretta.

Chi fa Storytelling oggi? Ma tutti, ovvio! E lo hanno sempre fatto. Magari male, magari non pianificato, ragionato, progettato, misurato, magari inconsapevole, ma tutti raccontano storie. Certo non tutti lo sanno fare e qui sta il vero discriminante, l’elemento che può fare la differenza.

Anche una storia non narrata è una storia (pensate al finale di Casablanca o alla valigetta di Pulp Fiction), e anche una storia raccontata male è una storia.

La scelta non è quindi se fare o non fare Storytelling, ma se farlo o no in modo consapevole.

Ricordiamoci inoltre che anche la narrazione che si costruisce intorno a un Brand, un individuo, un prodotto o un servizio è soggetta alle medesime regole che si applicano a qualsiasi azione di marketing che si rispetti: obiettivi, budget, target, canali, pianificazione, misurazione, quella roba lì insomma.

Certo poi il consulente che arriva in azienda e inizia a snocciolare gli infiniti vantaggi di fare Storytelling digitale fa un certo effetto. Magari riesce anche a convincere l’imprenditore che quello è il futuro, la formula magica per la crescita del suo business e l’aumento del fatturato.

Ma, in questi termini, riduttivi e semplicistici, più che di una storia si tratta di una frottola.

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